mercoledì 23 aprile 2008

baby attenta ke il cavallo si imbizzzrrisce


La storia del senatore Jefferson / 6° e ultima parte


Senatore carente uguale Adriano stravincente ahahah.

Ehi pupe, vi siete riprese dallo shock elettorale? Ahahah. Raga e ragà, so ke pendete dale mie labbra, volete cioè sapere come va a finire la storia del senatore Jefferson. Ovviamente molte cose le sto omettendo, I miei parenti mi dicono, a volte: Adrià, perckè non ci fai un libro sulla storia del senatore? Alkè rispondo, straconcentratissimo: no gente, forse qualke produttore senza scrupoli comprerebbe i diritti x farne una fiction e cambierebbe alcune cose, al ke nn ci sto. Adriano superispirato, baby fammi vedere coshai combinato. Ho ancke cambiato alcuni nomi ma posso dirvi ke in linea di massima alcune cose sono uguali. Baby accarezza stì pettorali, a cosa ti fanno pensare, alle delizie dellarcobaleno?

Come dicevo laltra volta, mentre mister F. Sega era in giro di ronda a controllare ke le cose fossero tranquille, il senatore Theodor C. Jefferson si rendeva conto ke stava x far fare una brutta figura al suo paese, la + nota repubblica federale afroamericana d questo mondo, gente. Allora mentre io ero là fuori, concentrato al massimo x cogliere qualsiasi infrazione, lui mi chiamava dentro x darle manforte col pianoforte. Prendeva certe pastiglie x tenersi su nonostante nn fosse + quel grillo salterino ke avevamo imparato a conoscere, ma nn sempre le pastigliette le aumentavano il battito animale.

Daltronde voi lo sapete come sono li americani, no? Oltre ad essere molto narcisisti e pettegoli, si riempiono sempre di pastiglie e medicinali, sono la patria della medicina esagerata. E il senatore, pur di dimostare a tutti i presenti ke poteva reggere (ma con il sottoscritto, si sa, nn basterebbe un rinoceronte nella pianura padana). Io intanto dovevo accompagnare la sequenza al pianoforte, il senatore pretendeva ciò, ma forse nn aveva capito qndo le avevo spiegato di nn saperlo suonare. Queste cose le lascio fare ai ragazzini del conservatorio, io al massimo potevo dare serie dimostrazioni di megavioloncello, sempre sotto controllo.

Così improvvisai qualcosa x nn deludere il senatore e le sue "senatrici" piuttosto esigenti. Belle luccicanti, sembravano coniate dal dio delle modelle strabbone in persona. Così facevo la scala: do-re-mi-fa-sol-la-si-do. E poi in retromarcia: do-si-la-sol-fa-mi-re-do. E tutto con la massima precisione, senza sbagliare un colpo. E neanche il senatore voleva sbagliarlo. Così, mentre le tipe si spazientivano pensando fosse solo una intro, il senatore ci dava sotto x dimostrare d meritare il titolo di senatore. Ma le tipe sbuffavano e mi guardavano, palesamente mi volevano. Carne fresca baby, ti porto in giostra. Ma il senatore aumentava il ritmo, aumentava aumentava aumentava finchè, ragazzi, nn c rimase secco.

Proprio così raga, il suo debole cuore malandato nn resse limpatto a quella velocità, così il senatore raggiunse il dio Odino nellaldilà. le ragazze si spaventarono parecchio, io mantenni il sangue liscio e chiamai una pattuglia di ambulanze. Ma quando sopraggiunsero era già troppo tardi. si sa, lefficienza americana, ma nulla aveva potuto contro il debole cuore del senatore, quel cuore sul quale tante volte aveva appoggiato la mano, pensieroso, durante lesecuzione completa dellinno degli States. Nn posso certo rimproverarmi di nn aver fatto tutto il possibile, credetemi, quando il senatore Theodor C. Jefferson (da buon repubblicano) ebbe il malore smisi addirittura di suonare il pianoforte e non considerai le strabbone presenti, ma in quel momento ero concentrato solo sulla sua vita ormai in bilico. Ora capisco xkè durante linno americano si portava sempre la mano sul petto, probabilmente xkè si ricordava dellamico perso in Vietnam.

Quanti ricordi, come i giri sul suo yacht di lusso, extra lusso baby. Quando Franco Sega tornò dal giro di ricognizione nei dintorni quasi nn voleva credere ai suoi occhi (e ai suoi baffi, ke anche in quella circostanza le avevano segnalato il pericolo), ma era tutto vero, niente Scherzi a parte o Paperissima Sprint. Ciao, ciao.

Ora spero ke il senatore Jefferson stia bene e abbia incontrato sua moglia Janet e i suoi figli lassù in cielo, lontano dai mass media, dalle luci dei riflettori e delle slot machines e dalle spoglarelliste di Chicago e dallo stress ke la vita politica americana impone e ke io stesso ho provato sulla mia stupenda pelle.

Per il sottoscritto lavventura americana terminò in quel frangente, da quel che so invece Franco Sega rimase ancora negli States ma so ke successivamente a lui le cose nn migliorarono granchè, poi magari un giorno vi racconterò.

C ritrovammo in Italia qualche anno + tardi, coscienti ke lAmerica in fondo lavevamo scoperta noi Europei.


Fine sesta e ultima parte


anche il senatore J. amava circondarsi d bella sventole


1 commento:

  1. E anche la saga del senatore è andata...c s vede, buona vita, senatore Theodor C. Jefferson.

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