martedì 28 giugno 2005

giovane eroe indiano morto in battaglia che esige rispetto da tutti noi e riposa nei pascoli celesti. Ricordatelo.


USA incontaminato, intendevo.

Comunque bene o male arrivammo. Benvenuti gringos, ke vi piaccia o no siamo finalmente arrivati alla terza puntata (orzo bimbi correte a leggere i primi 2 espisodi, se nn lavete già fatto).

Tramite amici in comune (ke ovviamente nn significa ke sono amici ke lavorano nel Comune di Milano) fummo presto in contatto con una delle più importanti riserve indiane dAmerica.

Pio, nuovamente scettico, proponeva una strana visione della nostra spedizione. Diceva ke cera il pericolo ke fossimo capitati in India, facendo il viaggio-esatto-opposto di Cristoforo Colombo, il grandissimo navigatore italiano ke nel 1492 scoprì lAmerica.

Ke paragoni gente, mai conosciuto uno tanto stupido. Ma nessuno di noi si agitava di cotante paranoie, anzi io gli avevo risposto: "Se sei finito in India allora vai a lamentarti con lagenzia di viaggi, ahahah".

Poi, come se nn bastasse, diceva di aver visto recentemente un film drammatico degli anni 70 dove alcuni personaggi x entrare a far parte di una tribù nellisola del Vulcano dovevano compiere un terribile rito diniziazione. Lui cercava di spaventarci così, ma nn capiva ke nel caso anche lui lavrebbe dovuto fare.

Ovviamente x arrivare fin lì dovemmo servirci di diversi mezzi, non cerano centri abitati ma x fortuna grazie alla buona conoscenza della lingua ce la cavammo alla grande. Ricordo ke abbiamo passato pure una notte nel deserto dellArizona, con i sacchi a pelo perkè  il nostro mezzo si era ingolfato in un pantano.

Facemmo uno scherzetto a Pio, mettendolo a fare il primo turno di guardia, e intanto Doppia W. imitava il sibilo del coyote, una cosa spiritosissima ke aveva imparato vedendo i film di Franco & Ciccio. Non vi dico quel poveretto di Pio come laveva presa...

La notte era stupendissima. Ke brezza gente. Io nn feci turni di guardia, ma mi svegliai cmq nel cuore della notte x ammirare quella meraviglia ke mi si presentava silenziosa e inafferrabile: Madre Natura. Americana.

Nelloscurità,  avrei voluto tanto incontrare una splendida donna-Falco, figura leggendaria ke tante volte avrete trovato nelle leggende degli Indiani dAmerica, le leggende dei Pellerossa.

Ripensandoci oggi a freddo, chissà se Anna Falchi, Lady Finanza, si chiama così xkè discende da quelle leggendarie figure celesti notturne.

Cmq eravamo in America...

Là era tutto diverso e sicuramente molto ma molto ma molto meglio delle mie più rosee aspettative.

Mi ero concentrato mentalmente tantissimo x programmare questo viaggio in ogni suo minimo dettaglio, ma ragazzi cè sempre quel meraviglioso dettaglio ke vi sfugge e ke noi uomini non possiamo calcolare (non almeno fino a quando nn saremo uomini-macchine ma questo succederà nn prima dellanno 3000) e ke ti sorprende.

Laria salubre, gli splendidi paesaggi incontaminati, il contatto con la natura (lì nn cè distributore di Coca Cola o Pepsi ke tenga, nn siamo mica in azienda, pur trovandoci allinterno della patria di questi notissimi loghi), la pacatezza e la saggezza delle persone, la loro tranquillità erano sorprendenti.

Consumismo zero.

Per una volta nella vita Adriano è rimasto senza parole, come il mitico Liga.

Fine della terza parte.


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